di Jacopo Ibello
“Queste case abbandonate, questo quartiere senza voci, denunciano il male gravissimo che mina l’esistenza di Carbonia. La poca gente rimasta qui ad abitare è come sopravvissuta ad un improvviso cataclisma, che in realtà non c’è stato, perché il male di cui soffre Carbonia non è né di oggi, né di ieri, ma è nato con la città.” – ( “Il carbone sbagliato”, TV7, RAI, 1969 )
Città macchina, città mineraria, città aziendale (anzi, “Company Town”, come recitano in una rara correttezza di termini i totem sparsi nei suoi quartieri): così si definisce ancora oggi Carbonia, a sottolineare la dipendenza del proprio destino da mani estranee che non siano quelle dei propri cittadini. Leggi la Recensione