Arte, scienza, patrimonio industriale
testo e foto a cura di Kunstkraftwerk Leipzig
Negli ultimi anni la città tedesca di Lipsia è emersa come uno dei punti di riferimento a livello internazionale nella rigenerazione culturali di spazi ex industriali. La metropoli sassone tra Ottocento e Novecento visse un poderoso sviluppo industriale, con la nascita di interi quartieri volti alla produzione e attività correlate all’industrializzazione. Le depresse periferie post-DDR sono diventate pullulanti centri di cultura ed economia creativa, sfruttando i numerosi edifici che una volta ospitavano fabbriche e centrali elettriche. Oggi imprese, professionisti e associazioni fanno a gara per accaparrarsi uno di questi spazi, spesso contraddistinti dalla pregevole architettura industriale tedesca otto-novecentesca.Tra le operazioni di maggior successo c’è la Kunstkraftwerk Leipzig il recupero dell’ex centrale elettrica di Saalfelder Straße, nel quartiere di Lindenau. Questo edificio nacque nel 1863 come impianto per la produzione di gas, per poi passare all’elettricità per i tram al volgere del nuovo secolo. L’ultima trasformazione accadde nel 1964, con la sua conversione a centrale termica. Operò fino al 1992. Dormiente per oltre vent’anni, un gruppo di investitori rilevò l’edificio nel 2012 per aprirvi quattro anni dopo un centro culturale dedicato all’arte contemporanea, al design contemporaneo e alla comunicazione. Ideatori del progetto sono Markus Löffler, professore di informatica medica, statistica ed epidemiologia all’Università di Lipsia, Luisa Mantovani, primario del centro oncologico della città, e Ulrich Maldinger, architetto di Mannheim che qui ha lavorato molto nel recupero del patrimonio industriale.Il programma di mostre ed eventi della Kunstkraftwerk spazia tra i generi, focalizzandosi molto sull’integrazione tra arte e scienza che, secondo i fondatori, “condividono le stesse radici, poiché entrambe sono spinte dalla curiosità di creare nuova conoscenza, aprire nuove prospettive e visioni e produrre nuove connessioni creative. È vero che l’arte ha a che fare con finzioni, illusioni ed emozioni mentre la scienza tratta cose quantificabili e logicamente deducibili, ma questi confini spesso si confondono”. Un gruppo internazionale di curatori e colleghi presenta artisti, scienziati e altre menti brillanti, il cui obiettivo creativo è la comunicazione internazionale e la sintesi tra differenti generi, discipline e ambienti.