Il Museo della Civiltà Contadina ha sede, dal 1973, a Villa Smeraldi: oltre 2000 mq di esposizione e 4 ettari di parco offrono al visitatore una testimonianza unica sul lavoro e sulla vita nelle campagne tra Otto e Novecento: la sezione dedicata alla canapa è la più importante in Italia.
L’ottocentesca Villa, dimora nobiliare di campagna, si trova a San Marino di Bentivoglio nel cuore di un parco storico all’inglese a 15 km da Bologna ed è conosciuta con il nome degli ultimi proprietari, la famiglia Smeraldi. Il primo nucleo risale al XVIII secolo ed era la residenza di campagna dei Conti Zambeccari, successivamente, nella seconda metà del XIX secolo con i Conti Zucchini la villa raggiunge le dimensioni attuali e viene realizzato anche il parco che la circonda. La struttura attuale, frutto di circa tre secoli di storia, si compone di diversi edifici dislocati nel parco storico, che si estende su una superficie di circa 6 ettari; inoltre il terreno adiacente, sul quale sorgono i nuovi padiglioni espositivi, ne occupa altrettanti, per un totale di circa 12 ettari.

Il Museo è gestito, assieme alla villa e al parco, dall’Istituzione Villa Smeraldi costituita nel 1999 dalla Provincia, ora Città Metropolitana di Bologna e sostenuta dai Comuni di Bologna, Bentivoglio e Castel Maggiore.
Le vaste raccolte del Museo sono state costituite nel tempo dai contadini ed ex contadini che, dando vita all’Associazione La Stadura, hanno donato all’Istituzione oltre diecimila oggetti relativi al lavoro e alla vita nelle campagne bolognesi ed emiliane tra il 1750 e il 1950. Nei primi anni di attività essi hanno propagandato con passione l’idea di creare un museo della Civiltà Contadina partecipando a fiere, mercati e altre manifestazioni nei paesi della pianura, coinvolgendo un numero via via crescente di persone.
Le centinaia di oggetti raccolti in questi primi anni trovarono una prima provvisoria sistemazione in piccoli depositi e nella sede della Cooperativa Agricola di Castel Maggiore; vennero organizzate numerose mostre itineranti, a volte con poche decine di oggetti collocati su carri, che destarono ovunque un vivo interesse. La storia del Gruppo della Stadura continua ancora oggi grazie alla collaborazione con il Museo, al suo apporto di conoscenze, attività volontarie e feste sociali e l’acquisizione di donazioni e contributi dalla cittadinanza dei nostri territori.

Le sezioni del Museo, comprese tra i padiglioni, la Villa e un ulteriore edificio, scorrono come un grande racconto di quella particolare forma di rapporto lavorativo che ha contraddistinto soprattutto le nostre campagne: la mezzadria, che consisteva nel fatto che i padroni (che andavano a trascorrere l’estate in Villa) e contadini si dividevano “a metà” sia l’onere degli strumenti e della forza lavoro, sia quanto veniva poi prodotto e raccolto.
Queste le sezioni:

  • la pianura dei mezzadri e la pianura delle valli e delle risaie;
  • il podere;
  • frumento e frumentone;
  • la legna, la foglia e il vino;
  • la corte colonica e la famiglia;
  • gli artigiani di campagna;
  • la canapa, una fibra versatile;
  • la frutta si conosce mangiandola;
  • il miele e lo zucchero, per far la vita meno amara;
  • la cucina contadina;
  • il pomario.

Il Museo si trova al centro dell’ampio parco con piante rare ed un lago ornamentale ed è stato recentemente arricchito da un pomario di 500 alberi da frutto di varietà antiche e rare che è il “museo a cielo aperto” insieme al campo di canapa e all’orto biodinamico.Infine il Museo della Civiltà Contadina è presente a Fico Eataly World con un allestimento permanente di oltre 40 pezzi in uno spazio di 2000 mq lungo tutto il perimetro esterno del Parco.
Villa Smeraldi offre:

  • al visitatore: migliaia di testimonianze del lavoro e della vita nelle campagne bolognesi tra Ottocento e Novecento;
  • alle scuole: una ricca programmazione di attività didattiche;
  • ad enti e privati: una sala per convegni dalle pareti e dal soffitto splendidamente affrescati.