Una rete per il recupero e la valorizzazione turistica delle miniere
La Rete Nazionale dei Parchi e Musei Minerari Italiani – ReMi nasce in EXPO nel 2015, promossa da ISPRA, AIPAI, Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Lombardia, con lo scopo principale di rafforzare l’impianto normativo a sostegno del settore e creare una rete museale attiva dedicata alla promozione dei temi della conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio minerario dismesso su tutto il territorio nazionale.
Tra gli obiettivi principali della Rete Nazionale:
- creare un forum permanente che si occupi di sensibilizzare le istituzioni e i cittadini verso una maggiore attenzione al patrimonio minerario dismesso, per promuovere la conoscenza reciproca, la diffusione delle informazioni e la promozione delle singole iniziative e proposte diffuse sul territorio nazionale;
- dare vita ad un programma di attività su tutto il territorio nazionale ed appuntamenti periodici dove confrontarsi su terreni comuni, progetti, obiettivi e strumenti da mettere in campo per la valorizzazione dei siti;
- giungere alla definizione di una normativa di riferimento per la definizione e valorizzazione dei musei e parchi minerari italiani.
Dopo quasi 3 anni di lavoro della Rete, coordinata da ISPRA, il numero degli aderenti è cresciuto con grande rapidità (a novembre 2018 si registrano 39 soggetti aderenti alla Re.Mi. per 53 siti minerari presenti in rete e 11 diverse tipologie di Aderenti alla Rete nazionale), molti degli obiettivi sono stati raggiunti, altri sono stati meglio individuati e mirati. Nel 2018 hanno aderito alla Rete, la Regione Sardegna e la Regione Piemonte entrambe da tempo impegnate sul fronte della tutela e riqualificazione delle aree minerarie dismesse.
Diverse le attività realizzate e in programma, tra le quali, le “riunioni itineranti” che hanno dato modo ai componenti della rete di realizzare l’auspicato scambio di informazioni e prendere decisioni condivise, i documentari tematici della collana Re.Mi, il passaporto turistico della ReMi, l’apertura della pagina social di FB della Rete.
Nel 2017 è stata presentata e depositata alla Camera dei Deputati la prima Proposta di Legge codificata al n°4566 del 26 Giugno 2017 “Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dei siti minerari dismessi e del loro patrimonio geologico, storico, archeologico, paesaggistico e ambientale”.
Assomineraria
Associazione Mineraria Italiana per l’Industria Mineraria e Petrolifera, parte integrante del sistema Confindustria, rappresenta circa 140 Imprese associate che operano a diverso titolo in Italia nella ricerca e nella produzione di risorse minerarie. Tra queste vi sono 14 imprese Minerarie, con 33 siti produttivi, che estraggono minerali per l’industria – carbone, quarzo, salgemma, silice, caolino, feldspati, talco – destinati a processi industriali ad alto valore aggiunto – carta, vetro, plastica, vernici, ceramica, medicinali, cosmetici ed altri. I minerali estratti sono input fondamentali per la produzione di materiali essenziali nella vita di tutti i giorni – ogni cittadino europeo utilizza in media circa 460 tonnellate di minerali durante la vita – e per lo sviluppo economico del Paese. Assomineraria è impegnata ad aumentare la consapevolezza dell’importanza di questi minerali e a diffondere adeguate informazioni sui livelli di sicurezza e sulla sostenibilità ambientale di queste attività.
Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca
L’Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca, situato a circa 70 km a Nord-Ovest di Torino, offre al pubblico la possibilità di vivere entusiasmanti momenti di scoperta. La presenza delle due miniere “Paola” e “Gianna” ,con oltre 4 km di gallerie allestite ed attrezzate, ha consentito di creare due percorsi di visita diversi e complementari
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SCOPRIMINIERA (miniera Paola): approfondisce il tema del contadino-minatore e testimonia gli oltre 100 anni di estrazione del famoso “Bianco delle Alpi” (varietà di talco rara e pregiatissima) che hanno profondamente segnato questa valle e l’industria estrattiva in Italia;
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SCOPRIALPI (miniera Gianna): grazie alla presenza di un’importante linea di confine tra due unità geologiche ben distinte, consente di ricostruire la formazione della catena alpina proprio dal suo interno, laddove gli elementi che l’hanno generata sono visibili e tangibili.
Miniera di Garida
Tra Val di Susa e Val Chisone, si estende la Val Sangone, che deve il suo nome al torrente che la attraversa. Essa è costituita da otto comuni. Tra questi si trova Coazze: posto ai piedi dei Monti Roubinet (2679 m) e Rocciavrè (2778 m), questo comune si sviluppa nel tratto conclusivo della Val Sangone, estendendo il suo territorio alpino nel Parco naturale Orsiera-Rocciavré. In zona Forno di Coazze, a circa 1070 m, si trova l’antica miniera di talco di Garida. Il complesso minerario si presenta all’esterno con una struttura in legno, utilizzata per lo scarico del materiale prelevato, originali carrelli usati per il trasporto del talco ed esempi di minerali/rocce reperiti in Garida. All’interno, la Miniera si disloca su più livelli, raggiungibili grazie a gradini e scale; è possibile visitarla per più di 1000 metri e osservare l’evoluzione della pratica di estrazione del talco, confrontando le prime gallerie di fine ‘800 con quelle più recenti del 1968, anno in cui cessò l’attività.
Miniera di Gambatesa
La Miniera di Gambatesa è stata la più grande miniera di manganese d’Europa, attiva dal 1876 al 2011 quando ha cessato l’attività estrattiva. L’attività museale, iniziata una quindicina di anni fa, ha fatto diventare Gambatesa una delle più importanti attrazioni turistiche della Liguria. La miniera è oggi una grande attrazione turistico-scientifica, e con la sua riapertura al pubblico nel 2016 il Parco dell’Aveto ha riavviato il rilancio culturale, turistico ed economico della Val Graveglia, storica sede di miniere, e di tutto il Parco. Oggi chiunque può assaporare l’emozione di essere minatore per un giorno: in compagnia di una guida si entra nei sotterranei a bordo di un caratteristico trenino dei minatori per 1 km; poi la visita prosegue a piedi, alla scoperta del mondo geologico, minerale e minerario, attraverso un percorso suggestivo, ma alla portata di tutti, della durata complessiva di un’ora circa.
Parco Archeominerario di San Silvestro
Il Parco Archeominerario di San Silvestro, situato in Toscana a Campiglia Marittima, fa parte della rete dei Parchi e Musei della Val di Cornia e rappresenta il nucleo storicamente più importante del distretto minerario del Campigliese. Qui, per due millenni, si sono stratificate le fasi di estrazione e lavorazione dei metalli proseguite fino al 1978, anno della chiusura definitiva della miniera del Temperino. Il Parco ha reso sicure e fruibili al pubblico le sue emergenze monumentali e sotterranee. La visita della Miniera del Temperino offre spunti sull’evoluzione delle tecniche estrattive dall’epoca etrusca fino al XX secolo. Il recupero della galleria “Lanzi-Temperino”, che si visita a bordo di un treno minerario, svela la fase più recente di attività della miniera e consente di raggiungere la Valle dei Lanzi, su cui si affaccia la Rocca San Silvestro. Oggetto di un recente restauro, la Rocca offre un itinerario unico, attraverso la storia di un villaggio medievale di minatori e fonditori di metallo.
Immagine di copertina: Rocca San Silvestro