Carrara da sempre ha una forte vocazione industriale per la presenza delle Cave di Marmo, che hanno plasmato l’economia verso un sistema misto minerario-artistico. Un equilibrio che si è mantenuto nel tempo, sempre però privilegiando l’aspetto industriale della vendita su scala mondiale del marmo, sia grezzo che lavorato.Per questo Carrara è una metà interessantissima sotto il profilo del turismo industriale, con una ampia offerta di siti da visitare. Il sito principale sono, ovviamente, le Cave di Marmo: la visita è possibile farla autonomamente salendo con la propria auto nei tre bacini marmiferi visibili (il quarto non è raggiungibile con mezzi privati), seguendo l’itinerario preparato da Carrara Industriale. Tuttavia è consigliabile partecipare a una delle visite guidate che Carrara Industriale stessa offre per i propri associati, mirate all’aspetto industriale dell’escavazione del marmo. In alternativa vi sono visite organizzate sul posto da guide e società che propongono invece itinerari più “classici”, ma non per questo meno interessanti.Altro oggetto degno di ammirazione è la Ferrovia Marmifera, che dal 1876 al 1964 trasportava il marmo dalle Cave sino al porto di Marina di Carrara. Un’opera ingegneristica di altissimo profilo, considerando che dal livello del mare si inerpicava sino a una quota massima di 450 metri in poco meno di 10 chilometri con una pendenza massima del 6%. Carrara Industriale propone un itinerario autonomo o in alternativa una visita guidata in fuoristrada per gli associati, seguendo il percorso originale della Marmifera.Altri luoghi interessanti sono il Museo del Marmo di Carrara, che ospita una piccola collezione di archeologia industriale, e il vicino Villaggio Agroindustriale della Tenuta di Marinella. Un angolo poco conosciuto, a meno di 1 chilometro dal mare, che da metà Ottocento ha ospitato un raro caso di villaggio agroindustriale sviluppato e finanziato dalla potente famiglia carrarese dei Fabbricotti sino al 1934, anno del loro fallimento e del passaggio alla banca Monte dei Paschi di Siena.

Per informazioni: carraraindustriale@archividelmarmo.it