Percorsi e cultura Industriale a Genova

Nata nel 2015, inGE è l’Associazione per la Promozione e la Diffusione della Cultura e del Patrimonio Industriale a Genova e in Liguria. Fondata da tre professionisti di patrimonio e percorsi industriali con ampie esperienze all’estero nel settore, inGE crede che la valorizzazione del patrimonio ligure e genovese debba includere il suo passato industriale, il quale ha avuto un ruolo fondamentale a livello locale, nazionale e internazionale.In qualità di soci e/o di sostenitori, sono coinvolti esperti e studiosi, studenti e cittadini, enti pubblici e aziende private a cui si offre l’occasione di scoprire, conoscere e promuovere la storia dell’industria genovese e ligure.
Attraverso visite e progetti mirati, l’associazione attiva e promuove iniziative e percorsi volti a raccontare e a valorizzare l’identità e la storia industriale e imprenditoriale del territorio genovese, e a diffondere e incentivare la cultura dell’industria, d’impresa e delle produzioni locali.
In particolare, nell’ anno 2018, inGE è stata impegnata nella promozione e diffusione del progetto Di Molo in Molo, di Guido Rosato, autore dell’itinerario e socio co-fondatore di inGE.

Gru da banchina a mano (I metà ‘800). Conservata presso il Galata Open Air Museum, Darsena, Genova

Gru da banchina a mano (I metà ‘800). Conservata presso il Galata Open Air Museum,
Darsena, Genova

Di Molo in Molo – Storia del Porto Antico di Genova

Copertina del libro-guida Di Molo in Molo-Mezzi Attrezzature Edifici, Un Percorso di Archeologia Industriale nel Porto Antico di Genova, G.Rosato, 2018, SAGEP Editore.

Di Molo in Molo è il primo percorso di archeologia e patrimonio industriale a Genova ed è stato fortemente promosso dall’Associazione inGE.
Di Molo in Molo accompagna i visitatori alla scoperta delle tracce di ciò che è stato per Genova l’area oggi denominata Porto Antico, la quale da spazio operativo portuale è diventata, con le grandi trasformazioni degli anni Novanta del secolo scorso, parte integrante e vitale del tessuto urbano.
Una passeggiata fra calate e vecchi moli per vedere quei manufatti che hanno connotato la vita di lavoro e di fatica della più grande fabbrica della città; e per scoprire quanto ancora del vecchio porto è presente fra le calate e i pontili.
Le tracce materiali ancora conservate possono essere il fil rouge che collega l’oggi al laborioso passato del porto, raccontando storie che non possono e non debbono essere dimenticate.
Grazie all’intenso lavoro dell’Associazione inGE e degli approfonditi studi dell’autore, arch. Guido Rosato, Di Molo Molo è anche guida cartacea di 160 pagine, in formato 14×20, edita da SAGEP Editori e presentata per la prima volta il 10 maggio 2018 presso La Feltrinelli Genova. A seguire, l’11 maggio 2018 in collaborazione con il social media team del Comune di Genova e con gli Instagramers genovesi, è stato organizzato un instameet al quale hanno partecipato una quindicina di influencer locali e durante il quale sono stati lanciati gli hashtag #industrialgenoa e #dimoloinmolo.
La guida e il percorso sono articolati partendo dall’analisi delle operazioni che si eseguono, o si eseguivano, in un porto commerciale. Si parla, pertanto, di carico e scarico delle merci, della movimentazione, di immagazzinamento, di servizi passeggeri e della dogana, del lavoro manuale.
Per ognuno di questi argomenti si offre la possibilità di cercare, trovare e vedere cosa è rimasto conservato del mondo portuale tra l’Ottocento e il Novecento. Non vengono trascurate quelle testimonianze che afferiscono a tempi più antichi, dai Magazzini dell’abbondanza all’Acquedotto storico, dai moli secenteschi alle mura di mare, le cui uniche vestigia conservate sono le cortine delle Muragliette, il Baluardo e la monumentale Porta Siberia.
La passeggiata espande la percezione di quanto è già esposto nel Galata Open Air Museum della Darsena – la gru a mano e quella elettrica, le piattaforme ferroviarie girevoli – ed è l’occasione, per inGE, di stimolare l’ampliamento delle offerte culturali dell’antico porto che, forse, pur con tutte le belle e interessanti occasioni di svago e divertimento che offre, rischia di far dimenticare cosa è stato per Genova il vecchio porto e offuscare la memoria storica della più grande fabbrica della città.
Un valore aggiunto che si affianca alle attrattive che già hanno cambiato, dal Novanta a oggi, il rapporto fra il Centro Storico e il suo affaccio sul mare.

Piattaforma ferroviaria girevole (ca 1910). Conservata presso il Galata Open Air Museum, Darsena, Genova

Piattaforma ferroviaria girevole (ca 1910). Conservata presso il Galata Open Air Museum, Darsena, Genova

L’innovazione che ricerca inGE fa sì che non ci si limiti a un’edizione cartacea della guida, ma che si stia lavorando per pubblicare la versione inglese e per trasferire lo stesso percorso su strumenti digitali, affinché gli approcci a quanto realizzato siano più vasti e differenziati possibile in rapporto ai potenziali utenti.

Firma del protocollo d’intesa tra Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e l'associazione InGE

Firma del protocollo d’intesa tra Mu.MA Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni e
l’associazione InGE

Inoltre, giovedì 4 ottobre 2018, presso il Galata Museo del Mare, si è tenuta la firma del protocollo d’intesa tra Mu.MA (Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni) e l’associazione InGE. Interesse comune è ricercare, conoscere, salvaguardare, promuovere e raccontare la storia della marineria, della portualità e del lavoro del porto.
Nell’ambito del progetto e dell’accordo di cui sopra, il prossimo obiettivo sarà pertanto iscrivere il percorso Di Molo in Molo all’interno di circuiti internazionali volti a valorizzare e diffondere il turismo e il patrimonio industriale, come ERIH (European Route of Industrial Heritage): per dimostrare che occuparsi di industrial heritage non è una piacevole curiosità per pochi specialisti o un esercizio malinconico, ma può aprire le porte ad un’esperienza di scoperta, di conoscenza e di consapevolezza per il futuro.
inGE è infatti fermamente convinta che strutturare a Genova una nuova proposta culturale che ne valorizzi, in modo unitario e concreto, la storia industriale e d’impresa sia un’opportunità per creare continuità tra i periodi storici che hanno scolpito forme e carattere del territorio; e per raccontare la capacità di una città di rigenerarsi e di riconvertire la propria vocazione – la propria visione – da economia industriale a economia turistica e di servizi.

Il Museo della Carta di Mele

Un’altra importante realtà turistico-industriale a Genova è il Museo della Carta di Mele, dove il percorso museale segue il viaggio che facevano gli stracci o i materiali da riciclare per diventare carta nuova. Le sale del museo sono le stanze dell’opificio, della cartiera. Ancor oggi, come se il tempo si fosse fermato, tutti i macchinari, gli utensili ed i reperti attendono il visitatore per raccontare la storia della produzione della carta e degli uomini che con tanta fatica, insieme a donne e bambini, la producevano. Tutto racconta quanto il cartaio abbia saputo, con il suo ingegno, utilizzare ciò che la natura metteva a sua disposizione.

Il Museo della Carta è stato inaugurato nel 1997 a testimonianza dell’antico sapere dell’arte cartaria, che tanta importanza ha avuto per lo sviluppo economico e culturale del territorio di Mele, a Genova Voltri. Sede del museo è l’antica cartiera Sbaraggia, del 1756, una tra le ultime ad aver funzionato fino al 1985. Dal 2015 la cartiera è tornata a produrre secondo tecniche manuali ormai scomparse e portate oggi avanti da sole cinque realtà in Italia. Chi visita il museo ha oggi non solo l’opportunità di fabbricare un foglio a mano portando via con se un ricordo di un’esperienza realmente unica, ma anche quella di acquistare un manufatto realizzato all’interno della cartiera. Nel 1567 si diceva che “in tutta Europa altra carta non s’adopra che quella de’ Genovesi”.

Antica Cartiera Sbaraggia e sede del Museo della Carta di Mele, Mele, Genova Voltri

Produzione carta a mano

Essiccatoio